Correre è una mia passione. Che fuori piova o ci sia il sole, vado sempre a rinfrescarmi le idee e a godermi la natura. L’aria. Concentrarmi su me stessa, sudare, sentire il cuore battere mi fa sentire viva. Anche se a volte è doloroso, anche se mani e piedi fanno male o si informicolano o una delle gambe mi abbandona, niente può superare le sensazioni che provo in quel momento. È per questo che corro. Ed è per questo che correrò alla corsa dell’Ascensione. È un modo per mettermi alla prova.
Ai posti di partenza nonostante una ricaduta di SM
Non lasciamoci abbattere!
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01
La mia passione come test fisico per la SM
A causa dell’operazione, per tre mesi sono stata costretta ad “appendere le scarpe da corsa al chiodo” (per maggiori informazioni sul tema, qui
). Quando correvo velocemente sentivo dolore alle suture e gli impianti “saltellavano” a ogni passo in un modo poco piacevole quando correvo un po’ più rapidamente. La fisioterapista da cui vado sempre mi ha mostrato come alleviare il problema grazie a del nastro e la cosa mi ha aiutato molto. Ora posso di nuovo correre e ricominciare a fare i primi chilometri. Mica male, se si considerano tutte le peripezie che sono successe nel mezzo. Arrivo a sette chilometri e poi mi fermo perché non sono priva di buon senso. In realtà ho un po’ male dappertutto e i disturbi senso-motori non sono poi così entusiasmanti! Mi sono iscritta alla corsa dell’Ascensione, di cui però correrò solo i primi 10 km. Non pensavo di arrivare a essere così ragionevole.
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02
E poi arriva la ricaduta: malefica, subdola e inaspettata. Fa sempre così.
Mi viene da piangere. Mi riprendo, lotto, soffro e poi ecco che torna il formicolio alle gambe, stavolta a entrambe. La mano mi fa male ed è informicolata. Anche con la vescica c’è qualcosa che non va. Ho appena finito di trattare e curare l’infezione, quindi non è stata quella a causarla. Probabilmente saprete che le infezioni possono scatenare sintomi di SM. In questo caso però non si tratta di una ricaduta. Se l’infezione viene curata, anche i sintomi se ne vanno.
Aspetto che passi il fine settimana cercando di non preoccuparmi. Lunedì chiamo il medico e facciamo una RMI. Mi ero quasi dimenticata di avere degli impianti e di doverli spegnere! La mano è maldestra e sono terribilmente nervosa. Anche l’assistenza medica non mi è di alcun aiuto e l’attesa inizia a spazientirmi. Se avessi insistito a farmi fare la RMI alla clinica, avrebbero potuto spegnere lo stimolatore con un loro dispositivo esterno. Spero di non aver sbagliato e che non si rompa nulla!
Nello stesso giorno ricevo una chiamata in cui mi si dice che i risultati della RMI non sono così negativi, ma che in ogni caso devo riconsiderare una terapia a base di cortisone e a una terapia per la SM, perché di fatto si tratta della seconda più grave ricaduta dall’inizio della terapia e in entrambi i casi ho riportato un peggioramento dei sintomi che già avevo.
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03
Addio coraggio. Ne ho abbastanza.
La terapia d’urto è l’orrore per eccellenza. Soprattutto a livello psichico non sto per niente bene e la mancanza di sonno non aiuta. Non posso nemmeno distrarmi con la corsa, visto che non posso proprio farlo. E non ne posso più di questa sensazione di formicolio e tensione! Continuo a zoppicare e sono completamente senza fiato dopo pochi metri di camminata. Addio corsa dell’Ascensione!
Per fortuna i bimbi andranno per qualche giorno dalla nonna e, anzi, non ne vedono l’ora, così non ho la brutta impressione di averli dovuti “spedire” da qualche parte e posso prendermi un po’ di tempo per me.
Anche se in realtà preferirei avere delle distrazioni. Il problema è che non sono una persona troppo socievole, sono lunatica e non amo la confusione. Non sopporto stare con la gente e non ho voglia di aver intorno persone che ridono e scherzano. -
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